La cartografia geologica vettoriale dell’Umbria, stilizzata per Qgis (e impacchettata in un geopackage)

Pubblicato originariamente su freddikru.wordpress.com

Da qualche tempo la Regione Umbria ha pubblicato i dati della cartografia geologica, prodotta nell’ambito del Progetto CARG, in formato vettoriale. Si tratta di dati molto utili e va dato atto al Servizio Geologico e Sismico della Regione Umbria del buon lavoro svolto, visto anche il ritardo di molte altre regioni italiane in quest’ambito.
I dati sono scaricabili dal sito della Regione Umbria e possono essere utilizzati liberamente con l’obbligo di citazione della fonte (licenza CC BY 3.0 IT).
Si qui tutto bene, ma il problema, piuttosto arduo, è: come si fa a stilizzarli?

Si tratta di un compito impegnativo, soprattutto considerando il vettore delle unità cartografabili (formazioni), che comprende ben 216 unità ciascuna con un proprio riempimento e retino (la leggenda è scaricabile qui).

Gli stili per QGIS

La buona notizia è che possiamo utilizzare i dati geologici tramite il software libero (e gratuito) QGIS e gli stili elaborati da noi e scaricabili di seguito.

I dati della cartografia geologica vettoriale stilizzati in QGIS.

Andando con ordine, dal sito della regione si scarica un file compresso che contiene 13 file vettoriali, in formato “shapefile”. Per adesso abbiamo preparato gli stili dei quattro livelli vettoriali più importanti:

  • POLUC – poligoni delle unità cartografabili, che contiene le formazioni;
  • LINUC – linee delle unità cartografabili, che contiene i contatti stratigrafici e tettonici;
  • PIEG – le pieghe;
  • OSS – punti di osservazione, che contiene gli elementi puntuali tra cui le giaciture;

Gli stili per QGIS, dei vettori sopra descritti, sono scaricabili dal link seguente.

Upgrade al GeoPackage

Una volta decompresso il file della regione, si ottiene una cartella con 13 layer vettoriali in formato shapefile. Lo shapefile, per i non addetti ai lavori, è uno dei primi formati di dati utilizzati nei GIS e, ormai, è un pelino “datato”.
Ciascun livello vettoriale, in formato shapefile, è costituito da più file: da un minimo di 3 sino, in questo caso, a 8. Ciò significa che la cartella della “cartografia geologica vettoriale” contiene quasi 100 files.
Perché non passare ad uno standard più attuale, come il GeopPackage?

Una buona descrizione dei vantaggi del formato GeoPackage è stata fatta da Totò  Fiandaca (pigrecoinfinito) in questo articolo.
Il GeoPackage è in realtà un contenitore, per cui in un singolo file (.gpkg) è possibile inserire più livelli vettoriali (o raster) e anche i file di configurazione degli stili.

Abbiamo preparato un geopackage (carta_geologica_Umbria.gpkg) che contiene tutti i layer vettoriali della cartografia geologica compresi gli “stili” dei quattro vettori sopra descritti.
Il vantaggio è che una volta caricato uno dei vettori in QGIS (es. POLUC – le formazioni) il software si accorge che nel geopackage è presente anche lo stile e lo applica automaticamente.

Caricamento del layer POLUC, dal geopackage, in QGIS. Lo stile è applicato automaticamente dal software.

La cartografia geologica vettoriale dell’Umbria, in formato GeoPackage (già stilizzata per QGIS), è scaricabile al link seguente. Attenzione il file pesa circa 70 mb.

 

Si ribadisce, per doveri di attribuzione, che l’autore del database geologico è il Servizio Geologico e Sismico della Regione Umbria.

Descrizione dei dati contenuti nella cartografia vettoriale

Come già detto, il database geologico contiene 13 layer vettoriali, i cui nomi non sono immediatamente comprensibili: POLUC, LINUC, PIEG, OSS, ma anche POLGM, LINGM, AR, e così via. La pagina internet della Regione Umbria è piuttosto generica e rimanda alle Linee guida per l’informatizzazione e per l’allestimento per la stampa dalla banca dati “Quaderno 6” del Servizio Geologico Nazionale (oggi I.S.P.R.A) e sue modificazioni ed integrazioni, nonché nei volumi 1, 2, 3 della III serie degli stessi Quaderni.

Effettivamente tutte le informazioni sono reperibili tra i documenti linkati alla pagina Banca Dati Geologica del sito dell’ISPRA. Dopo vario scartabellare (i.e olio di gomito) è possibile descrivere brevemente tutti i layer.

Elementi poligonali

  • POLUC: unità geologiche, cartografabili – formazioni;
  • POLGM: elementi geomorfologici ed antropici, cartografabili – conoidi alluvionali, deformazioni gravitative superficiali;
  • AR: limiti delle Carte Tecniche Regionali.

Elementi lineari

  • LINUC: unità geologiche lineari, cartografabili – contatti stratigrafici e contatti tettonici;
  • LINGM: elementi lineari geomorfologici ed antropici, cartografabili – cordoni morenici terminali o laterali, crinali affilati, isopieziometriche, orli di scarpata, orli di scarpata di frana, orli di terrazzo, tracce di alveo fluviale abbandonato;
  • ISOL: isocronopache – sismica, solo sul Lago Trasimeno;
  • SIMUC: livelli guida;
  • TRAC: tracciati geologici e geofisici – tracce di log stratigrafico, tracce di sequenza campionata, tracce di sezione geologica.

Elementi puntuali

  • OSS: punti di osservazione. In questo caso è possibile capire il contenuto solo in base al codice numerico, il significato del codice non è esplicitato nella tabella attributi – 1110 = località fossilifera, 1220 = slumping intraformazionale non cartografabile, 3100 = superficie di origine primaria, 3120 = stratificazione verticale, 3130 = stratificazione rovesciata, 3140 = stratificazione contorta con valori medi di immersione ed inclinazione, 3150 = stratificazione a polarità sconosciuta, 3210 = superficie di clivaggio o scistosità inclinata, 3300 = elementi lineari primari e lineazioni, 3311 = elemento lineare primario con direzione e verso (struttura sedimentaria, direzione di flusso in rocce ignee), 3330 = specchio di faglia inclinato, 3410 = asse di piega simmetrica, 3440 = associazione di pieghe minori;
  • PUNGM: elementi puntuali geomorfologici ed antropici, cartografabili – centri vulcanici, mancante, picchi isolati o cucuzzoli, piccole frane o gruppo di piccole frane non cartografabili, principali cavità ipogee;
  • RIS: risorse e prospezioni – cave attive, cave inattive, miniere attive, miniere inattive, pozzi per acqua, pozzi per ricerca mineraria, sondaggi esplorativi o prove penetrometriche, sorgenti, sorgenti termominerali;
  • CAM: campioni geologici.

Il lavoro non è completato, mano a mano che aggiungeremo nuovi stili la pagina sarà aggiornata.

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